Considerando il numero di domande che compaiono sul gruppo Facebook di AIRI aventi a che fare con l’AIRE, abbiamo preparato per voi una breve lista di punti chiave, che speriamo possa esservi utile. Ovviamente quanto scritto da noi vuole essere solo un punto di partenza per aiutare a orientarvi con alcune informazioni di base, e vi preghiamo di fare riferimento alle fonti ufficiali (https://www.esteri.it/it/servizi-consolari-e-visti/italiani-all-estero/aire_0/ e ai siti dei vostri consolati di riferimento).
– L’AIRE è l’Anagrafe degli Italiani Residenti Estero. Questa anagrafe contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per un periodo superiore ai dodici mesi.
– Si ricorda che cosa conta come “residenza” è formalizzato in maniera diversa in Paesi diversi. In Italia, questo concetto è stato chiarito nel tempo anche da una serie di sentenze. Ci preme qua solo ricordarvi che non è sempre immediato capire dove si ha formalmente la residenza, in quanto questo dipende sia da dati oggettivi (come l’iscrizione a una certa anagrafe, o dove si vive per la maggior parte del periodo di imposta del Paese in questione), ma anche da dati soggettivi (dove è il “centro” dei rapporti economici, patrimoniali, sociali e familiari). La questione può risultare spinosa per chi lavora magari per un periodo in un Paese ma ha famiglia in un altro, cosa che purtroppo capita in un settore come quello della ricerca con casi di mobilità estrema. Nel dubbio, la figura professionale di riferimento è il commercialista.
– I vostri punti di riferimento per l’AIRE sono: (1) il vostro Consolato di riferimento; (2) il Comune italiano dove siete/eravate residenti prima di trasferirvi all’estero.
– L’iscrizione all’AIRE è gratuita, e si può fare tramite il portale Fast.it (https://serviziconsolari.esteri.it/ScoFE/index.sco) oppure compilando l’apposito modulo di richiesta reperibile nel sito del vostro Consolato di riferimento. Si richiede di allegare copia di valido documento d’identita’ e documentazione che provi l’effettiva residenza in una determinata circoscrizione consolare. In ogni caso, è un procedimento relativamente semplice e veloce. L’iscrizione vale dal momento in cui si fa domanda. Ogni cambio di residenza all’estero va poi comunicato al Consolato tempestivamente.
– L’iscrizione all’AIRE è considerata un diritto-dovere. Tra i vantaggi, si ricordano quelli elettorali e la possibilità di avere accesso al rilascio o rinnovo di una serie di documenti tramite il Consolato.
– L’iscrizione all’AIRE è anche un dovere, in quanto OBBLIGATORIA per (1) i cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi; (2) i cittadini italiani che già risiedono all’estero (perché nati all’estero o per successivo acquisto della cittadinanza italiana). Vi sono alcune eccezioni per, ad esempio, diplomatici e militari, ma la regola generale è questa.
– Se dovevate iscrivervi all’AIRE e non l’avete fatto, le conseguenze (molto spiacevoli) sono di tipo fiscale: anche se la vostra residenza fiscale è all’estero, e lavorate e pagate le tasse regolarmente all’estero, senza iscrizione AIRE rimanete residenti fiscali anche in Italia, e quindi dovete dichiarare in Italia i vostri redditi esteri. Se non lo fate e vi sono controlli, rischiate sanzioni pesanti.
L’iscrizione AIRE di per sè è semplice, ma si inserisce in un sistema complesso che sicuramente non viene in aiuto a quelle professioni, come la nostra, caratterizzate spesso da mobilità internazionale, problemi di due (o tre, o più) corpi, etc. Ma al momento la situazione è questa, speriamo queste note possano esservi utili.